Oliva Halkidiki
Nome botanico
Olea europea var. Halkidiki.
Provenienza
Originaria della penisola Calcidica in Grecia (Halkidiki o Chalkidiki in greco).
Periodo di raccolta
La Halkidiki è principalmente una cultivar per olive da tavola, quindi la raccolta avviene prima della completa maturazione, generalmente tra fine settembre e inizio ottobre. In questo periodo le olive sono ancora verdi e questa caratteristica ne preserverà la consistenza soda ed il colore brillante, anche dopo la lavorazione.

Abbinamenti cibi
in Grecia si consuma tradizionalmente da sola (fermentata alla greca, cioè al naturale) come antipasto, insieme alle altre “mezedes”, l’equivalente greco delle più famose “tapas” spagnole. In particolare, si abbina bene ai formaggi freschi, alle verdure crude ed alle erbe aromatiche. Ottima anche con salse a base di yogurt come lo Tsatsiki. Essendo di grande pezzatura, può venire farcita con le classiche mandorle intere, strisce di peperoni o spicchi d’aglio.
Abbinamenti
e bevande
Sauvignon Blanc e Albariño, come vitigni internazionali. Verdicchio e Prosecco restando in Italia. In generale un vino fresco con acidità medio-alta. Anche birre acide come la Berliner Weisse sono un buon abbinamento.
Caratteristiche
La Halkidiki è di grandi dimensioni e peso molto elevato. La cuticola presenta numerose ma piccole lenticelle. Il distacco della polpa dal nocciolo è facile ed il rapporto polpa/nocciolo elevato. Come oliva da tavola è apprezzata per la sua consistenza e la sua croccantezza. La pianta di olivo Halkidiki non ha caratteristiche particolari essendo di vigoria, rusticità, capacità rizogena, entrata in produzione, aborto ovarico e produttività media. È però resistente alla siccità e al freddo, cosa che la rende idonea a sopravvivere nel clima della penisola Calcidica. Le olive hanno una media resistenza al distacco dei frutti, rendendo complicata la loro raccolta meccanizzata, visto anche il precoce periodo di raccolta.

Forse non tutti sanno che...
Alcuni studi mostrano come le foglie di olivo Halkidiki siano più ricche di polifenoli rispetto ad altre varietà, specialmente se coltivate in vitro. Questa notevole presenza di composti fenolici è stata anche rilevata nella parte volatile dell’oliva. Ciò potrebbe rendere i prodotti di scarto della coltivazione e della lavorazione delle olive Halkidiki, di interesse per un loro ulteriore utilizzo volto al recupero di questi antiossidanti.
La sua coltivazione è parte integrante dell’economia della penisola Calcidica, anche se la zona è molto rinomata come metà turistica. Per secoli c’è stata una forte connessione tra gli abitanti di Halkidiki e la coltivazione dell’olivo. Poiché negli ultimi cinquanta anni le precipitazioni sono diminuite e le temperature aumentate mediamente di 1°C nella zona, e gli alberi sono localizzati proprio nelle aree più aride, è stato studiato l’impatto di questi cambiamenti sulla loro produzione.
Le proiezioni indicano che in futuro le più alte temperature invernali ridurranno la fioritura e quindi le rese (e già il numero dei fiori in questa varietà è basso). Riducendosi le piogge, le piante non irrigate l’estate potrebbero non produrre in maniera economicamente vantaggiosa.
L’oliva Halkidiki ha anche… recitato in un film! La possiamo vedere in una delle scene iniziali di “The Wolf of Wall Street” quando un navigato agente di borsa (Matthew McConaughey) la offre ad un novizio del settore (Leonardo di Caprio) specificandone il nome in greco. Mangiare l’oliva è un simbolismo: con quel gesto il personaggio interpretato da Di Caprio accetta l’entrata nel mondo della finanza speculativa.